Siete ancora dell’idea che è meglio non fare niente ?

15 aprile 2014
blog

ingresso rom

Questa foto l’ho scattata in Via Nizza . E’ il cancello degli ex cantieri Solimano . Una mano compassionevole ha voluto scrivere un suggerimento , probabilmente preoccupata di vedere spesso delle persone disperate , tentare di scavalcare . E’ la dimostrazione che al degrado si ci può abituare . Un prendere atto dell’immutabilità del brutto .

Mi è capitato più volte di parlare con altre persone , imprenditori , consiglieri comunali , professionisti , di Via Nizza . Alla fine , spesso , la conclusione che mi viene  prospettata , partendo da considerazioni molto sagge , è che è meglio non fare niente . “Non andare a cercarti il freddo nel letto “ ovvero non cercarti problemi . Saggio . Molto saggio .

Il  Piano Urbanistico Comunale  di Savona prevede  in Via Nizza , alcuni distretti di trasformazione , ovvero aree nelle quali è concesso ai proprietari  , sulla base di progetti da presentare al Consiglio comunale , di cambiare la destinazione d’uso .

Il PUC prevede dei limiti su qualità e quantità delle destinazioni alternative alle attuali . Si tratta o di aree industriali dismesse ( ed è il caso degli ex cantieri Solimano oppure dell’ex SIAD ) oppure di aree nelle  quali l’attuale utilizzo è giudicato incompatibile con una riqualificazione turistica della zona ( per esempio le concessionarie d’auto ) .

Chiunque di noi che abbia voglia di farsi a piedi Via Nizza , dalla SMS delle Fornaci alla SMS di Zinola potrà capire il perchè di una simile decisione . Io l’ho fatto più volte  , dal lato mare e dalla strada .

Via Nizza è stata prima periferia di bellissime Ville poi  industriale , poi è stata urbanizzata negli anni 50 e 60 in modo spesso selvaggio . Percorrendola si vede come funzioni alternative tra loro ( residenziale – turistica – ex industriale – commerciale con una prevalenza di concessionari d’auto ) si sovrappongono in quello che è un vero incubo urbanistico  .Poi ci sono le “zone rosse” del rischio idraulico , in particolare una , quella determinata dalla foce del Molinero , mette a rischio la zona fino a Legino  .

A questo si aggiunga che l’Aurelia ( che da ogni parte in Liguria si sta tentando di conciliare con l’attraversamento dei centri urbani , trasformandola da strada nazionale a cittadina ) è ancora conformata come grande via di comunicazione ; quattro corsie tra Zinola e il Mare Hotel ( ora ridotte a due per la pista ciclabile ) , poi sempre quattro tra il mare Hotel e gli ex Solimano poi due con sosta ai lati strada e ampia carreggiata .  Non c’è un marciapiede continuo ( anche per via del fatto che molti tratti  di marciapiede sorgono su terreno privato ) e quando c’è è spesso stretto e scomodo .

In  Via Nizza non si vede il mare . Da Zinola alle Fornaci il mare non si vede ; è nascosto da un muro lunghissimo fatto di muri veri e propri , di edifici , di auto parcheggiate .  Questo comporta il fatto che una delle straordinarie ricchezze di Savona , le grandi spiagge  di quella zona , non siano adeguatamente sfruttate .

Soprattutto ( anche se per fortuna non è tutta così ) è una delle parti più brutte della Città . Solo che al brutto si ci abitua e dal dopoguerra ad oggi , siamo talmente abituati a vederla così , che non ci facciamo nemmeno più caso .

Quando , nella passata Amministrazione Berruti , affrontammo il tema dei distretti di trasformazione di Via Nizza , decidemmo di inserire nel PUC un elemento  di fondamentale importanza . I Distretti , come erano concepiti , erano “indipendenti” uno dall’altro e farne uno solo avrebbe significato non partire mai . Ognuno riqualificava la sua zona senza elementi unificanti e coerenti .

Ciò che inserimmo fu qualcosa di molto concreto . Decidemmo di inserire la previsione di una passeggiata e la riqualificazione della strada .

Il concorso di progettazione  che abbiamo promosso e del quale a seguire potete vedere la proposta che lo ha vinto risponde a quella esigenza .

Aggiungo alcuni elementi : il primo , abbiamo voluto fare un concorso per evitare il rischio che il nostro punto di vista condizionasse i progetti . .Il secondo : abbiamo voluto evitare che fossero i privati con i loro progetti a condizionare la riqualificazione della zona ; si fa il contrario , è la Città che sceglie ed i privati si adeguano , come è giusto che sia . Il terzo : elemento centrale del concorso e del progetto che ha vinto è la sostenibilità ambientale . Un progetto di grande qualità e di  basso impatto .

Oggi noi abbiamo tra le mani un progetto preliminare : spero che riusciremo a trovare le risorse per una progettazione definitiva che preveda una partecipazione importante dei Cittadini e degli operatori economici . Un progetto che cresce per il lavoro e il coinvolgimento di tutti .

Guardate a questo progetto non  solo  per trovarvi i difetti oppure i problemi . Riflettete se la vita della nostra Città può cambiare in meglio se lo realizziamo e su ogni difetto , immaginate una soluzione . La partecipazione vera è questa .

Sappiamo che il lavoro da fare   è costoso e difficile ma l’obiettivo è davvero importante . Una Città non vive senza grandi obiettivi e questo lavoro ha il pregio della veduta lunga , non del giorno per giorno .