Lettera aperta a Maurizio Maricone

30 dicembre 2015
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Caro Maurizio Maricone,

sul giornale di stamane mi accusi di essere uno della nomenclatura, di aver fatto parte del PCI, dei DS, del Sindacato.
Per quanto riguarda la politica, sono orgoglioso di aver (modestamente) fatto parte di una storia che parte da Enrico Berlinguer ed arriva a Savona fino ad Armando Magliotto e a tante altre brave e serie persone, comuniste. democristiane, socialiste.

Rivendico con orgoglio di aver fatto parte di organizzazioni sindacali che hanno cercato sempre di difendere i Lavoratori e anche le imprese. Pertanto, non ho alcuna vergogna di quello che sono stato. Tante cose sono cambiate da allora. Guardo al futuro ma mantengo i miei ideali. Tanto per dire, io non sarei mai stato sfiorato neppure per un istante dall’idea di candidarmi con la Lega, ma non ti considero un traditore se per Te questa era un’ ipotesi.

Sono anzi contento che Tu abbia cambiato idea, perché sei la prova evidente che con il Centro destra non si va da nessuna parte. Invece è nostro dovere offrire alla Città amministratori capaci e onesti, che si dedichino a tempo pieno, ogni giorno, alla nostra Comunità. Non freddi tecnocrati, ma politici pieni di passione e desiderio per il bene comune.

Mi ferisci un po’ quando dici: “da una parte la nomenclatura, la politica attiva, dall’altra chi non ha mai avuto una tessera e si è fatto da solo“. Perché dividi invece di unire ?

Potrei risponderti “preferite chi ha sempre fatto politica mettendoci la faccia oppure chi dalla politica ha ricevuto numerosi incarichi professionali?“
Serve la rissa? E’ utile alla nostra Città? Ci farà vincere le elezioni scavare dei solchi tra le persone che guardano a noi?

Ora che hai scelto il PD e troverai molti e importanti sostenitori di Partito, non devi temere le primarie. Come sai, con il PD non me la passo benissimo, non sono uno intruppato in correnti e tendo a essere uno che ragiona con la sua testa. Ho buoni rapporti con gli iscritti, un po’ meno con i vertici.

Per questi motivi nessuno ha la vittoria in tasca alle primarie. Io meno di altri. Tutti dobbiamo invece farle diventare una festa della Democrazia e della partecipazione.

Questa Città ha bisogno di futuro e di lavoro. La nostra Città è pronta a volare. Ha voglia di fare. Ha bisogno di persone che si confrontano per il bene collettivo e non per litigare o rinfacciarsi ciò che è stato. Le cose che tu prometti noi abbiamo già iniziato a realizzarle. Non siamo così distanti. Non Ti considererò mai un avversario. Buon anno.
Con stima
Livio di Tullio

p.s. questa breve replica alle interviste di Maurizio Maricone comparse su Secolo e Stampa stamattina, è stata rifiutata dai due giornali per “ragioni di spazio”. Ringrazio IVG per averla ospitata confermando il carattere di giornale on line sempre disponibile ad accogliere opinioni da qualunque parte esse provengano.