A proposito di Primarie

14 gennaio 2015
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Pensierino n.1
55.000 persone che hanno votato alle primarie sono un successo della democrazia. Si può decidere di non partecipare e non essere d’accordo sul metodo. E’ gradita una proposta alternativa che consenta a così tante persone di esprimersi. In questi giorni, sotto silenzio, senza pubblicità e con numeri decisamente inferiori sono stati scelti i candidati del Movimento 5 stelle . Il Centro Destra sta scegliendo il proprio candidato Presidente portando qualche curriculum ad Arcore da Berlusconi. Sono altri metodi, diversi dalle primarie.

Pensierino n.2
Se ci sono dei farabutti ( perché tali sono ) che hanno coinvolto tutti noi 55.000 , nelle schifezze che sono state raccontate devono prima di tutto essere individuati e le organizzazioni di Partito che se li sono trovati ai seggi devono prendere le distanze con nettezza da certi comportamenti . Noi non abbandoniamo un metodo democratico perché ci sono dei farabutti. Li cacciamo via e ci teniamo le primarie.

Pensierino n.3
proprio perché i farabutti esistono va aperta una riflessione sul funzionamento delle primarie. A mio parere vanno registrati preventivamente gli elettori. E’ quello che accade nei Paesi dove questo metodo esiste da sempre. La posizione di Renzi e della Segreteria nazionale del PD di lasciare le primarie il più “aperte” possibile la comprendo ( anche se non la condivido in pieno) perché ha lo scopo di rendere diretto e senza mediazioni, il rapporto tra Leader e Cittadini ( e questa è la ragione del perché non condivido del tutto) ma ormai dovrebbe essere chiaro che questa impostazione può mettere a rischio le stesse primarie. Inoltre si confondono le persone, posto che in un simile sistema anche un elettore di centro destra ( e fino a qua poco male perché non è vietato conquistare nuovi voti per il centro sinistra) o – molto peggio – personale politico avversario, assume gli stessi diritti di un elettore di centro sinistra senza assumerne i doveri di solidarietà e di appartenenza verso gli altri.

Pensierino n.4
I voti si danno sempre per due grandi motivi. Esiste il voto d’opinione ed esiste il voto di interesse. Il voto di interesse non è necessariamente sporco e quello di opinione sempre pulito. Se un socio di una cooperativa sociale ritiene di essere più tutelato nelle sue prospettive di lavoro da una scelta anziché da un’altra non è un “maneggione” o un “maneggiato”. Se un extracomunitario invita la sua Comunità etnica, ad appoggiare un candidato anziché un altro, posto che, pur lavorando in Italia e pagando le tasse, non ha diritto di voto, non è un “maneggione” ma uno che pensa di fare gli interessi della sua Comunità. Se un delegato sindacale invita i suoi compagni a votare per uno anziché per un altro è perché è convinto che saranno meglio tutelati. Un certo snobismo di sinistra nel valutare il fenomeno non ci aiuta a capire le ragioni (e anche le paure ) proprio di coloro che dovremmo preoccuparci di rappresentare.

Pensierino n.5
Se coloro che hanno scelto un candidato che doveva attrarre il voto d’opinione non vincono, devono riconoscere che la loro proposta non ha funzionato. Questo non significa affatto che hanno avuto torto. Significa che non sono stati convincenti. Una qualche riflessione autocritica non guasterebbe, specie tra coloro che hanno ruoli di responsabilità. Mi sono messo da subito a disposizione per una proposta alternativa rispetto a quella in continuità con l’esperienza di Governo regionale. Io ed altri. Abbiamo proposto un Candidato. Non ha trovato consenso e ci siamo messi a disposizione su altri che non sono arrivati. Nel frattempo il tempo passava. Sulle base di regole che abbiamo rispettato non abbiamo potuto procedere da soli. Analoga sorte è toccata a chi ci ha provato dopo di noi. Solo in ultimo si è trovata la disponibilità di Sergio Cofferati che ringrazio per la “grana” che si è preso. Una qualche riflessione sarebbe auspicabile. Per una volta, magari, non partendo dai Segretari ( regionali o provinciali che siano) ma da qualche notabile genovese che forse potrebbe ritirarsi ai giardinetti.

Pensierino n.6
La vittoria di Raffaella Paita è netta. Adoro la sportività del rugby e non le polemiche infinite del calcio. Non mi rimangio quello che ho sempre detto. Anche se chi vince non è quello che avrei voluto mi metto a disposizione per far vincere il mio Partito ed il Centro Sinistra. Penso che comunque noi sapremo amministrare meglio di quello che finora vedo come alternativa. Le posizioni che abbiamo sostenuto vivranno nei candidati al Consiglio regionale che sceglieremo. Le ragioni di merito politico che non ci hanno fatto votare per Lella sono ancora tutte presenti ed intendo portarle avanti. La volontà di ricostruire e di ricomporre una divisione che la vincitrice ha annunciato non può che farmi piacere, ma i problemi vanno affrontati comunque. Un radicale cambio di approccio, di strategia e di contenuti è comunque necessario.Altrimenti è a rischio la vittoria, non per il “tradimento” di quelli come me, che non ci sarà, ma dal mancato consenso tra gli Elettori .

Pensierino n.7
Il mio amico Antonino Nino Miceli sul giornale di stamane mi dice che siccome sono un bravo Amministratore di quello mi devo occupare e non di politica. Mai complimento è stato più grande. Seguirò il consiglio. A partire dai temi della Sanità, del Porto, dello sviluppo economico e del lavoro. A Lui che come me, certo sa ridere di se stesso, (e anche a qualche esagitato tra i vittoriosi, che si agitano perché contano poco), dico “ cala trinchetto” che la strada per la vittoria è ancora lunga e se non dobbiamo più convincerci tra di noi perché con le primarie abbiamo deciso chi ci rappresenterà, dobbiamo ancora convincere i molti delusi ed arrabbiati elettori di questa Regione.

Pensierino n.8
Guardiamo avanti . Il pessimismo che porta alla rinuncia della speranza non ce lo possiamo permettere.