Scriviamo un’altra pagina, la nostra.

22 ottobre 2014
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Con la delibera di Giunta che avvia il percorso per un nuovo Piano Urbanistico Comunale vogliamo scrivere una nuova pagina per Savona: la nostra.
Quella di coloro che non si rassegnano alla crisi ed al declino e che credono ancora che la nostra Comunità abbia delle opportunità e un futuro.


Quella di coloro che pensano – davvero – che il meglio debba ancora venire.
Le generazioni nate durante la guerra e nel dopoguerra hanno dato tanto a questa Città. Ne hanno forgiato il carattere e la determinazione. Hanno costruito valori e ideali comuni e ancora oggi danno un contributo fondamentale. Ma per difendere quei valori non basta solo ricordarli, occorre renderli all’altezza del tempo che verrà.

La nostra Città non è esente dalla crisi globale che colpisce in modo pesante il nostro Paese. Certo: finora siamo riusciti a lenirne gli aspetti più duri. A Savona si sta meglio che in tante altre Città italiane. La coesione sociale, la solidarietà, la presenza dell’Amministrazione Comunale e il lavoro di tante persone impegnate nel volontariato, hanno impedito la disgregazione.
Le scelte compiute in questi anni, soprattutto gli investimenti pubblici realizzati dal Comune, nel campo dell’istruzione, degli impianti sportivi, della riqualificazione urbana, sono sotto gli occhi di tutti. La vita culturale, le numerose iniziative di intrattenimento raccontano di una Città viva.
Gli obbiettivi che ci siamo dati, prima di tutto l’acquisizione di Palazzo Santa Chiara per realizzare la nuova biblioteca e la sede universitaria del corso di scienze della comunicazione, sono già lì a descrivere il cambiamento.
Ma abbiamo il bisogno di mettere a sistema tutto questo lavoro svolto e di costruire tutti insieme la passione per una nuova Città.

Dobbiamo essere ambiziosi ed ottimisti, convincerci della realtà: Savona è migliorata in questi anni ed ha ancora delle potenzialità grandissime se solo decidiamo di perseguirle.

Noi vogliamo costruire una Città dell’Europa, che rinunci alle rendite di posizione e a vecchi modi di pensare e che punti ad attrarre nuove persone e nuove attività. Una città che faccia di parole come sostenibilità, ambiente, limite, tecnologia, cultura i suoi punti di riferimento. Che costruisca occasioni di lavoro buono non solo in forza di Leggi e Contratti ma perché buone sono le attività che si creano. Che indichi i suoi traguardi in grandi obbiettivi pubblici e che offra l’opportunità ai capitali privati di concorrere a realizzarli. Non più scambio, interessi privati per ricadute pubbliche, volumi residenziali per oneri di urbanizzazione, ma disegno pubblico della Città e concorso di tutti, anche degli interessi privati, per realizzarlo.

Sulle grandi trasformazioni della Città decise degli anni ‘90 il dibattito non si è mai concluso. Una cosa è però certa: è prevalso l’episodio rispetto al disegno generale. Per questo l’Amministrazione di Federico Berruti si è posta fin da subito l’obiettivo di dare alla Città un piano urbanistico comunale concludendo un iter che durava da almeno 15 anni.

Ma quel PUC, oltre a non essere il nostro, sconta il fatto di appartenere al passato. Deve essere cambiato, adesso. Deve riacquistare il valore dello strumento teso a rendere chiari gli obiettivi che persegue a tutti.

I sogni, le ambizioni, il futuro devono trovare uno sbocco concreto nella pianificazione. Le Comunità non vivono giorno per giorno ma devono guardare avanti e pianificare.

La delibera assunta dalla Giunta e che riporto qua sotto vuole essere questo: una proposta. Vogliamo che diventi una occasione positiva di confronto per tutti. Ci aspettiamo che le tantissime persone e Associazioni della nostra Città diano una mano. I Cittadini devono essere protagonisti del progetto.

Linee guida di indirizzo per la revisione del Piano Urbanistico Comunale