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10 aprile 1191 – 20 agosto 1529

10 aprile 2014
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torretta
Oggi è il 10 Aprile . Ricorrenza della nascita del libero Comune di Savona . Correva l’anno 1191 e i Savonesi , in modo già allora piuttosto pragmatico , si comprarono le terre e con esse Libertà e Indipendenza dal Marchese Ottone del Carretto . Iniziò allora una Storia che con alterne fortune , fece comunque crescere Savona , fino a quando :

“ il 21 ottobre del 1528 , dopo un lungo assedio da terra e dal mare di Andrea Doria e dei Genovesi , la Città di Savona firmò la resa con la condizione che i Cittadini , le loro ricchezze e la Città fossero rispettate .
Quando il 29 ottobre i genovesi entrarono in città , nessun conto tennero della convenzione stipulata e presi da furore di vendetta , si accinsero ad assestare alla città , un colpo veramente mortale .
Furono demolite le torri , spianati i bastioni , distrutte le fortificazioni , colmato il porto. Anche la gloriosa campana , che aveva chiamato tante volte i Cittadini a Parlamento , veniva rovinata affinchè non si udisse più la sua voce . Le distruzioni durarono fino al giugno del 1529 . Con un decreto del 20 agosto 1529 i savonesi furono definitivamente privati di tutti i benefici . Quindi furono spremuti per pagare le indennità di guerra e dovettero anche rimborsare ad Andrea Doria le spese sostenute per le galee che avevano occupato la città dal mare . Fu la fine del piccolo stato savonese “ da breve storia di Savona di Edoardo Travi.

Fino alla rivoluzione industriale dell’800 Savona rimase un piccolo centro , senza alcuna rilevanza né ricchezza .

In questi giorni si discute del Porto di Savona e della sua annessione a quello di Genova . Io ne parlavo già due mesi fa quando In realtà non si usano queste parole ma altre , più “moderne” : porti core , corridoi , integrazione , sistema regionale dei porti , politica nazionale , Europa . Tutte parole vere ma usate per finta . Perchè , se si usassero veramente per quello che vogliono dire , la discussione da fare sarebbe stata un’altra . E si sarebbe avviata dal principio e non dalla fine ovvero dalla perdita di autonomia finanziaria e di programmazione del Porto di Savona – Vado . Il principio sarebbe stato , intanto quello di una iniziativa comune dei Porti liguri mentre quello di Genova si è mosso in utile solitudine , sulla base degli interessi degli operatori genovesi e non di quelli della Liguria . Poi ci sarebbe stato un coinvolgimento vero delle Comunità locali , la Democrazia è un elemento fondamentale della modernità . Ci sarebbe dovuta essere una proposta ligure condivisa e una discussione ligure con il Governo centrale . Invece no , niente di tutto questo . Sinceramente , dispiace che la nuova Segreteria nazionale del PD usi metodi di questo tipo . Se è un organo politico , si confronti con i livelli politici , almeno con quelli del PD ligure e savonese .

Io non ce l’ho affatto con Genova e con i Genovesi . Sogno una Regione che funzioni e per questo la prima necessità è che funzioni Genova . Vedo che anche a Genova si iniziano a mettere in discussione vecchi potentati che tutto bloccano , finalmente si vedono segnali che il coperchio possa saltare . Ma e’ anche per questa ragione che l’annessione va contrastata . Proprio per la modernità e il futuro .

Ora , quelli che la pensano come me ( e davvero non ho capito quanti siamo ) saranno accusati come minimo di campanilismo , di conservazione , di arcaico , di difensori del passato .

Io invece credo esattamente il contrario : che la modernità che ci viene chiesta dall’Europa , che il nuovo e il moderno è fatto da Comunità locali che gestiscono il proprio futuro , che si assumono direttamente la responsabilità e che liberamente si associano con altri . Quello che invece ci propongono è la migliore politica italiana del gattopardo . Tutto cambi perchè nulla cambi . Credetemi , al 1529 sono rimasti loro non noi .

Crescent 2: Libretto di istruzioni

1 aprile 2014
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In questi ultimi mesi si è parlato molto del Crescent 2 . Ho pensato fosse utile scrivere un riepilogo di cosa stiamo parlando , un libretto delle istruzioni per così dire , che consentisse a tutti di farsi una opinione .

 

Denominazioni conosciute:

edificio RTA, crescentino, Crescent 2.

 

Di cosa si tratta:

del secondo edificio del progetto di iniziativa privata denominato “complesso del Crescent “   e delle opere che completano la sistemazione delle aree comprese tra la nuova strada urbana di accesso all’area della vecchia darsena e il Priamar. L’area di cantiere , già predisposta  , si trova  alle spalle del Crescent 1 , tra la strada e le aree portuali .

 

In base a quali presupposti può essere costruito:

Volumi, assetto urbanistico e architettonico e destinazioni d’uso sono già state definiti e approvati  dall’amministrazione comunale e dagli altri Enti , nel passato . Precisamente il percorso di approvazione di tutto il progetto Crescent si è sviluppato dal 1999 fino al 2006 . Per essere costruito l’edificio non ha più bisogno di alcuna autorizzazione comunale o di altri Enti , se conforme al progetto a suo tempo approvato .

 

Che cosa e come i privati sono già autorizzati a  costruire:

Edificio con volume  non superiore a 17.606,32 metri cubi  ,  sviluppato su pianta rettangolare e avente 6 livelli fuori terra più due interrati di autorimesse .

Destinazioni d’uso: RTA e uffici. L’RTA ovvero Residenza Turistico Alberghiera  è composta da appartamenti a proprietà indivisa . Per capirci si tratta di un residence .

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Vorrei che tu riflettessi

15 marzo 2014
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Caro Andrea , Vorrei che Tu riflettessi : chi sbaglia non è il Procuratore che sostiene una tesi d’accusa . In questo non solo fa il suo mestiere e il suo dovere ma tutela la Comunità da comportamenti criminosi che danneggiano tutti . I Magistrati non sono buoni quando perseguono i mafiosi e cattivi quando con le loro azioni determinano conseguenze che non ci piacciono . Certo , sono Uomini e Donne e come ognuno di noi possono sbagliare . Per questo esistono i processi nei quali ogni persona può difendersi dalle accuse che gli vengono mosse e molti gradi di giudizio , prima di arrivare a considerare qualcuno colpevole . Ma bisogna difendersi nei processi e non dai processi e non si può criticare con superficialità chi , come la Procura , ha comunque il merito di preoccuparsi del più debole rispetto al più forte e di chi non ha voce rispetto a coloro che hanno soldi e risorse .

 

E mentre ogni giorno siamo alla ricerca del miglior compromesso tra ambiente e lavoro , non può esistere nessun compromesso tra lavoro e salute delle persone . Il diritto di fare impresa e il diritto di lavorare cessano quando si lede la salute e a maggior ragione la vita delle persone . Sono concetti che appartengono prima di tutto alla storia ed ai valori del movimento sindacale di questo Paese , da quando nelle fabbriche si andava a lavorare e si moriva e il Sindacato e i Lavoratori si ribellavano e cercavano di ottenere di rimanere sani e vivi , purtroppo in allora senza Leggi e Magistrati che li tutelavano come per fortuna accade oggi .

 

Se questa vicenda finirà male per quei Lavoratori che io sento miei fratelli e che per larga parte della mia vita ho difeso con orgoglio e determinazione , il conto di quel dolore non andrà presentato ai Magistrati ma a chi , per cupidigia , ha pensato di essere sopra al bene di tutti .

 

Il Priamàr ai Savonesi, a tutti non solo ad alcuni

5 marzo 2014
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Da Savonese, ho sempre guardato alla Fortezza del Priamàr come un patrimonio che la città non ha mai saputo integrare e vivere sino in fondo. Abbiamo fatto tanti interventi, dallo splendido allestimento del Museo Archeologico, alla Sala Congressi della Sibilla. Sono state collocate negli spazi più accoglienti mostre, eventi culturali, stagioni artistiche. Ma non è abbastanza.

 

Quello che noi immaginiamo per il nostro monumento storico va oltre la frequentazione sporadica, legata alle specifiche occasioni artistiche e culturali, ma punta a uno stretto interscambio tra la città e il sito nella maggior fruibilità possibile. Attenzione: tutto questo nel rispetto della struttura storico-artistica, attraverso interventi conservativi e valorizzativi sempre condivisi dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici e Paesaggistici della Liguria. Aspetto che non esclude la fruibilità e la valorizzazione del sito anche da un punto di vista strettamente turistico, in una collaborazione proficua con i privati.

Non vogliamo, cioè, che la Fortezza sia vissuta come un puro monumento, cristallizzato , fermo  bensì come contenitore di cultura, di arte, di spettacolo, ma anche come luogo integrato con la città dove i savonesi possono recarsi per passeggiare, fare jogging, incontrarsi.

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